Il fiume Cormor

 



RAMPIKINO PRESENTA IL FIUME CORMOR, LUOGO NASCOSTO DOVE PRATICARE IL GOLISMO

A metà tra il canyoning (disciplina sportiva ora in voga anche tra le nostre montagne), l’arrampicata e la speleologia è la discesa della gola rocciosa situata tra il primo lago artificiale di Campo Moro e la piana di Campo Franscia in alta Val Lanterna (Valmalenco).
Il 22 agosto 2001 un gruppo formato dalle guide alpine sondriesi Luca Maspes “Rampikino” e Jacopo Merizzi con i brianzoli Massimo Sala e Marino Tonni, esperti speleologi e arrampicatori, è riuscito a scendere lungo il canyon formato dalle acque del torrente chiamato localmente “Cormor”, sbucando a Campo Franscia dopo 5 ore di avventurose calate con la corda nel vuoto, passaggi di arrampicata su roccia tra i grossi massi e l’attraversamento di pozze d’acqua e piccoli laghetti sotto la roccia. La particolarità della discesa è stata la scoperta di una vera e propria grotta sotterranea formata dall’erosione della roccia serpentinica, a detta dei geologi uno dei pochi casi nelle nostre Alpi. Tante infatti sono le grotte calcaree nelle Alpi Orientali e nell’Appennino, così poche sono le possibilità di trovare fenomeni simili sulle rocce granitiche delle Alpi Centrali. La prima discesa del canyon si è svolta nella giornata del 22 agosto e ha richiesto 5 ore, con l’utilizzo di una decina di corde doppie per calarsi lungo le forre interne del torrente, spesso talmente buie da richiedere l’uso delle pile frontali per destreggiarsi tra le numerose insenature e cavità rocciose. Il dislivello del percorso è di circa 400 metri, con una profondità della gola rocciosa che raggiunge in certi punti i 60/70 metri d’altezza, protetta da lisce e strapiombanti pareti scavate nei millenni dalla forza delle acque. Per superare i laghetti incontrati durante la discesa, molto comode e utili per le basse temperature dell’acqua sono risultate le mute da subacquea e da canyoning.
Qualche giorno più tardi la discesa nella grotta è stata ripetuta da Maspes, questa volta in compagnia della guida alpina Pascal Van Duin, con un suo cliente e con il giovane di Lanzada Norbert Parolini. Lungo la via di discesa sono stati attrezzati con spit e moschettoni i vari punti di calata per mettere in sicurezza chi vorrà cimentarsi in questa avventura all’”interno” della montagna.

Luca Maspes: “Per me che provengo dall’alpinismo e dall’arrampicata, trovarsi in discesa, con una muta da sub, nel buio della montagna è stata una sorpresa senza eguali. Una grotta-canyon scoperta così per caso… Con Massimo Sala volevamo scendere lungo la valle per esplorare la parte bassa del torrente ricoperta di enormi blocchi rocciosi, un “gioco” divertente che ci avrebbe rinfrescato in quella afosa giornata di agosto. Una volta all’inizio delle calate, in quel lungo tratto verticale che pensavamo fosse completamente asciutto, è arrivata invece la sorpresa di scoprire un torrente sotterraneo che all’epoca prima della costruzione delle dighe era probabilmente un vero e proprio fiume tumultuoso. La forza delle acque aveva “lavorato” un canale sotterraneo di grandi dimensioni, con cunicoli e pozze d’acqua, così abbiamo deciso di seguirlo. Lungo la prima discesa con Merizzi e Tonni ci siamo trovati di fronte a molti punti interrogativi: proseguire calandoci con il poco materiale che avevamo con noi? Senza sapere se la grotta avrebbe avuto un suo sbocco dove saremmo passati? Senza possibilità di risalire con l’unica corda che avevamo con noi? Evitando solo un breve tratto che abbiamo esplorato nella seconda discesa con attrezzatura più adeguata (trapano e spit, corde statiche, pile speleo, muta intera) abbiamo deciso di continuare le calate che ci hanno portato fino al verde laghetto finale sul fondo del vallone. Una sensazione incredibile quella di viaggiare all’interno della montagna! L’avventura della scoperta lascia ora spazio ad un percorso attrezzato e conosciuto, già ripetuto più volte, senza più l’ignoto della prima discesa ma decisamente meritevole di una visita, ovviamente accompagnati da una Guida Alpina vista la natura alpinistica della discesa”.


Per informazioni e per farsi accompagnare nel percorso delle Gole del Cormor:

Guida Alpina LUCA MASPES “RAMPIKINO” – tel. 338 / 76.09.087
Guida Alpina JACOPO MERIZZI – tel. 0342 / 51.54.74

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