23 FEBBRAIO
Compagnia “La
Filo e Drammatica Gli Alebiensi” - Delebio
La
Compagnia Teatrale degli Alebiensi presenta una commedia musicata in tre
atti, con la collaborazione del Coro (diretto da Luca Colombo) e di
alcuni musicisti che eseguono ad intervalli canti appropriati.
Sciura... che la vaghi
giù an cumun!!!
di P.P.P.P.
La vicenda
si svolge nella sede comunale e cerca di far rivivere scene di vita
amministrativa di un tempo, quali:
l’elezione del sindaco, le richieste da parte dei cittadini di portare
a conclusione “la questione ventennale della strada di Cariola”,
beghe e maldicenze che non mancano mai nella vita di un piccolo paese.
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9MARZO
Compagnia “Amici degli
Anziani” - Talamona
La Compagnia “Amici
degli Anziani” di Talamona ha esordito per la prima volta nel dicembre
‘93 rappresentando in dialetto, con la regia di Ernesto Croci, la
commedia “Gliè minga stori, iè ropp ch’è capitaa”.
Il gruppo ha proseguito, poi, nel ‘94 con “UI temp chè ladru”,
nel ‘96 con “Quatru ciacèr in famiglia” e nel ‘97 con “Nà
trapula per ul sciur trapula”. Questi testi sono tutti della nota
scrittrice talamonese Ines Busnarda Luzzi.
Dal ‘98 c’è stato un cambio di regia passata a Cesare Ciaponi, con
la rappresentazione delle commedie. “Nà divisiun da brigo” (anno
‘99), “Ul prucèss al gat pelus” terzo premio al concorso
provinciale Mazzoleni Passerini neI ‘99 e per ultimo “L’amuur si!
mà la robo...” nell’anno 2001. E’ questa una compagnia mista, sia
per sesso che per età, che va dai 12 fino ai 70 anni.
L’amuur si! mà
la robo...
di Ines Busnarda
Luzzi
E’ abbastanza facile intuire la trama di questa commedia,
un po’ brillante e un po’ seria, che racconta di uno zio d’America
che, rimasto vedovo, torna al paese natio, dove i parenti, per non
perdere la roba, tramano alle spalle del bonaccione zio americano, tanto
da riuscire a combinare un matrimonio per procura con una sua giovane
nipote.
Il finale è a sorpresa.
23 MARZO
Compagnia “Piccolo Teatro delle Valli” - Morbegno
“Il Piccolo Teatro delle Valli” della Bassa Valtellina, fondato nel 1982, si avvia ormai verso il ventesimo anno di attività. Ha presentato quasi quaranta opere (in oltre 500 recite). La sua attività si è svolta prevalentemente in Valtellina, ma numerose
- sono state le recite nelle provincie lombarde (Milano, Lecco, Como, Bergamo), in Svizzera, a San Marino, e in altre regioni italiane, tra le quali la Sicilia, la Toscana, li Veneto, L’Emilia-Romagna.
Vario il repertorio della compagnia:
- classici antichi: da Sofocle Antigone ed Euripide Le Thoiane, a Molière Le saccenti, L’Avaro, Il malato immaginario, a Shakespeare Racconto d’inverno a Ruzante I dialoghi
- classici moderni: Pirandello Sei Personaggi, Cecov Zio Vania, Ibsen li piccolo Eyolf, Eliot Assassinio in cattedrale, M .Maeterlink L’uccellino azzurro
K commedie brillanti: Goldoni 11 Bugiardo, Gli Innamorati, La famiglia dell’antiquario,
T. Wilder La faccendiera, E. De Filippo Uomo e Galantuomo, L. Lunari Tre sull’altalena
Sono state presentate anche alcune prime teatrali del commediografo, regista del gruppo G.R.Davare: Torna a volare libero, gabbiano, L’onore di Bice, L’inverno passerà presto.
La compagnia opera anche attività di formazione, con una scuola di teatro permanente, ed interventi in campo scolastico di ogni ordine e grado in provincia di Sondrio e di Lecco.
L’importanza di esser... Felice
di Oscar Wilde
Traduzione, adattamento e regia di G.R. Davare
“The importance of being Earnest” di Oscar Wilde è una delle commedie più rappresentate del ‘900. Un dialogo frizzante e sottilmente ironico, una vicenda tanto banale quanto accattivante, ne fanno un testo gradevole ad ogni età e per ogni gusto. La vicenda è imperniata sul nome del protagonista che nell’originale è Ernest e che noi abbiamo cambiato in Felice per meglio rendere il giuoco fonico (Ernest ha lo stesso suono di Earnest che significa sincero).
Una innata predilezione per il nome Felice fa si che la romantica Guendalina s’innamori dell’amico del cugino Algernoon. Il misterioso spasimante della giovane è infatti conosciuto a Londra sotto il nome di Felice Worthing. In realtà il giovane Giacomo Worthing, di ignoti natali, per poter liberamente agire a Londra, senza dover rispondere della propria condotta a Cecilia Brown, ragazza che gli è stata affidata in qualità di tutore, s’è inventato l’esistenza dello scapestrato fratello Felice. Algernoon, scoperto il raggiro, cercherà di approfittarne, I due giovani dovranno però fare i conti con l’arcigna zia di Algernoon, lady Bracknell e con l’irreprensibile Miss
Prism.
6 APRILE
Compagnia “Il Monello” - Regoledo di Cosio
La compagnia “Il Monello” nasce sul finire degli anni Ottanta all’interno dell’Oratorio di Regoledo e muove i primi timidi passi inscenando rappresentazioni sacre in occasione delle festività di Natale e di Pasqua. Raggiunta una certa maturità, si cimenta in alcune commedie di Goldoni, “La serva amorosa” e “Il bugiardo” e in altre, dialettali, di Zago, “I ratter del Navili” e “Mi voti el mè marì”, sforzandosi di non perdere di vista l’obiettivo dichiarato: quello di crescere e di far crescere, attraverso il teatro, un gruppo di persone e di amici. Dopo aver proposto negli ultimi anni testi dialettali di RL. Moiola, “Il Monello” si presenta quest’anno con una commedia brillante di B.M. Simonetta, interpretata dai suoi attori più giovani diretti da Massimiliano Appiani.
Luna di miele dopo il suicidio
di Bianca Crippa Simonetta
Maddalena e Giuditta, rispettivamente moglie e suocera di Cornelio, hanno la mania dello shopping e ultimamente hanno fatto grandi spese per “la casa”, fino all’eccesso... Le due donne allora decidono di alleggerire Cornelio di una vincita fatta al totocalcio.
Cornelio, oltre ad essere derubato della sua vincita, si scopre privato anche dell’affetto della famiglia, compreso quello delle sue due figlie.
Sentendosi un uomo finito, il suicidio gli appare l’unica soluzione, ma a questo punto, mentre sta per compiere il disperato gesto, il suo amico Prospero lo ferma e gli suggerisce un brutto scherzo alle due donne: inscenare un finto suicidio. Maddalena e Giuditta credono alla messa in scena dei due amici piangendo la finta morte di Cornelio
e...
20 APRILE
Compagnia “Nuovo Teatro
Paradiso” - Campodolcino
La Compagnia del Nuovo Teatro Paradiso di Campodolcino è
stata fondata da Felice Scaramella nel febbraio 1995. Scaramella, che è
l’autore dei testi, firmandosi con lo pseudonimo di Giovanni Magno,
vuole proporre al pubblico, con la sua filodrammatica, una comicità
genuina, spontanea, senza forzature fotocopiate fino all’eccesso in
tv. Pensa così di ambientare la sua commedia in interni familiari
campodolcinesi degli anni ‘60. A partire dal 1995 Scaramella scrive 7
commedie dialettali, poi rappresentate con ampio consenso di pubblico e
critica in tutta la Valchiavenna e parte della Valtellina. L’autore,
con questi lavori, riesce a centrare quello che si è prefissato: cioé
divertire e appassionare una vasta platea, in quel rispolvero di
bagliore di vita paesana, con proiezioni di personaggi normali o
balzani, che siano sempre, però reali, che animano, come lui ama
definirla, la sceneggiatura popolare.
Tragedia popolare
di Felice Scaramella
L’ultimo lavoro scritto da Scaramella nell’ottobre 2000
è una commedia in due atti dal titolo “Tragedia Popolar”; il
problema trattato in questa vicenda è molto attuale: la crisi della
coppia. L’autore, come nel suo stile, ne tratta le problematiche reali
o crude, in certi frangenti miscelandole con una buona dose di ironia e
cercando di raggiungere quello che si è sempre prefisso: di divertire
il pubblico con la sua sceneggiata popolare.
Biblioteca
comunale
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