LA SCOPERTA
DELL'AMIANTO I più vecchi mi
raccontavano che è stato un inglese appassionato delle nostre montagne
a trovarlo per primo e, individuato l’amianto di CampoFranscia, cominciò a
scavarlo e a lavorarlo.
NOI APPROFONDIAMO: di una ditta inglese si parla in un documento
avuto dall'archivio di Lanzada datato 28 gennaio 1947
nel quale si fa una protesta in merito all'affittanza
delle miniere di amianto.Una delle prime ditte di escavazione
dell'amianto fu l"ASBESTOS QUARRIES" da Londra assieme alla
S.A.F.I.D. da Torino e Giordani Valentino e Soci da Lanzada.Per
l'affittanza di tutte le miniere il canone annuo era fissato in
L.28.000.
Ma già nel secolo precedente furono attivate diverse miniere
ad opera della società Fornonzini e Masa.Nacque poi a Sondrio una
piccola industria per la lavorazione dell'amianto: questo materiale
veniva utilizzato non solo per confezionare tele speciali, ma anche
nella costruzione degli altiforni e nell'industria edilizia.Verso il
1870 però l'amianto locale perse concorrenzialità sul mercato a
seguito dell'immissione in commercio di quello scoperto in provincia di
Cuneo, che veniva venduto a Milano ad un prezzo talmente basso, che in
Valmalenco non avrebbe pagato neppure i costi di estrazione.Da allora
nelle miniere di Lanzada si lavorò fiaccamente da parte di privati,
fintanto che le miniere passarono in concessione prima ad una società
francese,poi ad una inglese, che tuttavia non le utilizzò in maniera
efficiente Anzi, aveva tutto l'interesse a tenere ferma la produzione,
disponendo di altre miniere in Canada, dalle quali traeva grande
profitto.Furono infatti sempre solo piccole ditte locali e privati ad
estrarre modeste quantità di quel minerale. L'amianto della valle
assunse di nuovo importanza a seguito delle sanzioni economiche imposte
all'Italia nel 1936 a causa dell'occupazione dell'Abissinia, che ne
impedivano l'importazione. Durante la seconda guerra mondiale, le
miniere della zona furono riattivate appieno poiché l'amianto fu
dichiarato "materiale di interesse bellico"; rilevante fu il
fatto che questo consentì l'esonero dal servizio militare ai molti
giovani della valle impiegati nella sua estrazione.La società
M.A.I.S.A.( Miniera Amiantifera Italiana S.A. ), avente sede a Milano,
fu la principale produttrice di quel minerale. Essa continuò
l'escavazione, per qualche tempo, anche nel periodo post-bellico e
altrettanto fecero alcune imprese estrattive più modeste come la
Giordani Valentino di Lanzada. Ma nell'arco di pochi anni la concorrenza
straniera stroncò definitivamente la produzione locale di
amianto. |