I nonni ricordano

A quel tempo non avevamo nessun mezzo e dovevamo andare a Campofranscia a piedi per raggiungere le miniere d'amianto. Percorrevamo soprattutto i sentieri in mezzo ai boschi, piuttosto ripidi e sassosi e a volte era necessario camminare in fila indiana.Ci alzavamo presto, il tragitto era di circa un’ora. Maggiori difficoltà le trovavamo in inverno, perché bisognava sopportare il freddo; allora infatti scendeva molta neve e c’era pericolo di slavine.Cercavamo di migliorare il passaggio mettendo della sabbia nelle zone più ripide e ghiacciate.Ai piedi calzavamo le"crapele" che erano costituite da un pezzo di ferro con dei chiodi che si allacciavano sotto gli scarponi o gli stivali per non scivolare.Ogni tanto succedeva che qualcuno si faceva male a causa della stanchezza e della strada sassosa.Una volta due nostri amici , durante il tragitto, sono rimasti sotto una valanga, per fortuna siamo riusciti a salvarli.Ci recavamo sul posto in compagnia o a gruppi, i più giovani erano avanti, perché erano più agili.Non parlavamo molto. Gli argomenti di conversazione erano limitati al commento di fatti che erano successi in paese.

Disegno di Lisa Parolini e Alex Masa

Pagina curata da Alex Salvetti, Simone Parolini e Cristian Bergomi

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