I nonni ricordano
A quel tempo non avevamo nessun mezzo e dovevamo
andare a Campofranscia a piedi per raggiungere le miniere d'amianto.
Percorrevamo soprattutto i sentieri in mezzo ai boschi, piuttosto ripidi
e sassosi e a volte era necessario camminare in fila indiana.Ci alzavamo
presto, il tragitto era di circa un’ora. Maggiori difficoltà le
trovavamo in inverno, perché bisognava sopportare il freddo; allora
infatti scendeva molta neve e c’era pericolo di slavine.Cercavamo di
migliorare il passaggio mettendo della sabbia nelle zone più ripide e
ghiacciate.Ai piedi calzavamo le"crapele" che erano
costituite da un pezzo di ferro con dei chiodi che si allacciavano sotto
gli scarponi o gli stivali per non scivolare.Ogni tanto succedeva che
qualcuno si faceva male a causa della stanchezza e della strada
sassosa.Una volta due nostri amici , durante il tragitto, sono rimasti
sotto una valanga, per fortuna siamo riusciti a salvarli.Ci recavamo sul
posto in compagnia o a gruppi, i più giovani erano avanti, perché
erano più agili.Non parlavamo molto. Gli argomenti di conversazione
erano limitati al commento di fatti che erano successi in paese. |