AMIANTO: UN PERICOLO PER LA SALUTE

Già all'inizio del 1900 si sapeva della pericolosità dell' amianto. Eppure si è sempre continuato ad usarlo: era versatile, resisteva al calore, costava poco. L'industria decise così di non farne a meno, pagando però il prezzo di migliaia di morti in tutto il mondo. L'uso dell'amianto ha avuto il suo boom negli anni '50, '60 e '70. Nel '92 è stata emanata una legge che vietava in Italia l'estrazione, l'importazione, la vendita e la produzione d'amianto ma nel nostro paese ci sono ancora - nelle case, nei capannoni industriali, nei mezzi di trasporto (navi, aerei, treni, metropolitane,auto, biciclette) - tonnellate di questo materiale. Non dimentichiamoci poi il suo uso nella tessitura di indumenti anti-fuoco. La suddetta legge è entrata pienamente in vigore solo nel 1994.
L'amianto è pericoloso se le sue fibre si disperdono nell'aria: infatti è quando viene inalato che provoca malattie delle vie respiratorie.
E' innocuo se ingerito con l'acqua, e questo ci dovrebbe rassicurare, visto che circa un decimo delle condutture italiane sono state costruite in cemento-amianto (Eternit). E' vero comunque, si legge in un decreto del Ministero delle Sanità, che l'uso di acque all'amianto può causare una certa dispersione di fibre nell'aria, aumentando di ben cinque volte la concentrazione di amianto presente nell'aria delle case.

L'asbestosi

E' una malattia polmonare irreversibile provocata dall'inalazione di fibre d'amianto: il polmone perde in elasticità e in volume, e la persona fa fatica a respirare, tossisce, è sempre in preda all'affanno. L'asbestosi può anche portare alla morte per insufficienza cardiaca, dovuta proprio alla carenza di ossigeno. La malattia si sviluppa molto lentamente (ci vogliono 10-15 anni) e continua ad avanzare anche dopo che è cessata l'esposizione all'amianto. Non esiste cura.

Pagina curata da Sabrina Masa e Manuel Faccinelli

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