INCIDENTE IN GALLERIA RACCONTATO DAL SIG. PAROLINI PIERINO

Era il 14 gennaio 1959. Mi trovavo con sette o otto conoscenti di Vetto alle pendici di Acquanegra e precisamente al "Scengrel", in una miniera dismessa di proprietà della M.A.I.S.A (Mineraria Amiantifera Italiana Società Anonima).
Cercavamo amianto spigolando il materiale di scarto all’interno delle miniere a settanta - ottanta metri dall’imbocco della galleria. La situazione era molto tranquilla: erano due o tre ore che lavoravamo, a piccoli gruppetti, in uno spazio abbastanza grande, alla luce delle lampade a carburo.
In quel posto lontano dal mondo, risuonavano solo i colpi di martello sul serpentino e qua e là le nostre voci. Io e un mio amico abbiamo lasciato quell’area dove erano impegnati gli altri e siamo saliti con la lampada, il martello e il sacco, su un "camino", un condotto verticale della galleria.
Percorsi sette-otto metri, sentimmo uno scoppio fragoroso e vedemmo una grande fiammata che salì verso l’alto e si propagò investendo prima il mio amico e poi me.
Mi spaventai ma non ebbi il tempo di pensare a niente. Fu un attimo: le lampade si spensero, noi venimmo scaraventati a terra e un attimo dopo gli altri uomini accorsero a soccorrerci . Capimmo subito la causa dell’incidente: nel "camino", la parte alta della galleria, si era formato un miscuglio esplosivo di gas chiamato "grisou".
Abbandonammo subito la miniera: il mio compagno venne ricoverato in ospedale con ustioni al viso e alle mani. Io che avevo riportato ustioni meno gravi , fui curato a casa.
Ora ricordo quel fatto come un evento lontano che fortunatamente si è risolto bene ma che poteva avere conseguenze molto gravi.

Disegno di Manuel Rossi
Pagina curata da Elisa Nana, Martina Nani e Marco Rossi

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